
Dall’Europa e i sogni di Coppe alla lotta per la salvezza per evitare la 3.Liga. Nel giro di una manciata di anni, il VfL Bochum si è ritrovato nei bassifondi della classifica di Zweite Liga, con lo spauracchio della retrocessione in terza categoria, rischiata seriamente tra il 2013 e il 2014. Sono ormai passati 10 anni dall’ultima retrocessione, ma la storia non è mai cambiata e il ritorno in Bundesliga non si è mai concretizzato. Fino a quest’anno, nel quale la squadra di Thomas Reis vede finalmente la promozione.
Una permanenza più lunga del solito in seconda divisione. Eppure, di solito, i passaggi in 2.Bundesliga non hanno mai portato troppo male. Almeno fino al 2010. Il club dell’omonima città – una delle tante del Nordrhein-Westfalen – è riuscito a vincere per 3 volte il campionato di seconda categoria: 1994, 1996 (con Toppmöller, allenatore del Leverkusen del 2002) e 2006. Due denominatori comuni: l’aver sempre vinto appena retrocessi e Dariusz Wosz, autentica leggenda biancoazzurra, prima come giocatore e poi per una breve parentesi come allenatore, avendo giocato ben 378 partite con la maglia degli intoccabili. Un appellativo curioso, nato nel periodo che va tra gli anni ’70 e ’90, quando la squadra ha sempre flirtato con la retrocessione senza mai crollare.
La squadra non comunque è considerata una nobile, ma ha raggiunto per due volte la finale di DFB-Pokal, nel 1968 e nel 1988, senza mai vincerla, e si è qualificata per lo stesso numero di volte alla Coppa Uefa, dopo esser arrivata quinta in campionato, loro massimo posizionamento storico nella classifica della massima divisione tedesca. La seconda e ultima esperienza europea risale alla stagione 2004/05, dove gli intoccabili furono eliminati dallo Standard Liegi al primo turno.
L’esperienza europea fu il premio dopo la bellissima stagione 2003/04, conclusa al quinto posto, soprattutto grazie al bomber Vahid Hashemian e all’ala danese Peter Madsen.

Il duo fece la fortuna della squadra di Bochum, con un totale di 29 goal. L’anno seguente, l’iraniano si unirà al Bayern Monaco, mentre ai nastri di partenza della stagione 2005/06 l’esterno passò al Colonia. Entrambi non replicarono più le proprie prestazioni, anche se l’elicottero rientrò alla casa madre qualche anno più tardi, segnando solo 3 reti in due stagioni. Non rendendo onore soprannome datogli per via della sua forza nel gioco aereo. Hashemian era un attaccante d’area, uno di quelli che sfrutta ogni errore e un terrore per le difese avversarie al momento di un cross o di un calcio da fermo.
Nel 2005 gli intoccabili retrocedettero, passarono dalle stelle, le luci europee, alle stalle, la Zweite Liga. Per fortuna, ritornarono subito nella massima divisione tedesca, vincendo il campionato di una sola lunghezza sull’Aachen. Decisivo fu il centrocampo composto da Misimovic e Edu. Il primo pochi anni dopo vincerà il Meisterschale con il Wolfsburg.
Tornato in Bundesliga, si renderà protagonista della miglior stagione ad oggi, a livello di posizionamento in classifica: ottavo a soli tre punti dalla Coppa Uefa. Questo fu possibile grazie al contributo del vecchio idolo dei tifosi, Theofanis Gekas. L’attaccante greco vinse il premio come migliore marcatore della Bundes, con 20 reti, davanti a colleghi molto più noti e famosi, come Frei, Maakay, Mario Gomez e Klose. Il gol lo aveva nel sangue, dotato di grande freddezza e fiuto del gol, il bomber ha iniziato a segnare a raffica nel Larissa e nel Kallithea, squadre delle sua terra nativa, attirando l’interesse del più blasonato Panathinaikos, da dove passò al club tedesco.
Il “giramondo”, al contrario dei precedenti attaccanti che hanno lasciato la squadra della Ruhr, non ha mai perso il vizio del goal, facendosi notare anche nel Bayer Leverkusen, nel Sion e nella sua avventura in Turchia, con le maglie di Akhisar Belediyespor e Konyaspor.

Le successive stagioni non si riveleranno all’altezza della precedente, con un Bochum in netta fase calante, complice anche la perdita dei pezzi più importanti di ogni stagione, come già visto in precedenza.
L’ultima apparizione in Bundesliga risale alla stagione 2009/10,dove il Bochum poteva contare su alcuni nomi noti tutt’oggi, come Lewis Holtby, appena diciottenne, e Christian Fuchs. In quella squadra, possiamo trovare anche Patrick Fabian, giocatore che collega il brillante Bochum del primo decennio di questo secolo, capace, nonostante le non eccellenti condizioni economiche, di stupire, assicurandosi la qualificazione alla Coppa Uefa, a quello del secondo, che non è mai riuscito a scavalcare l’ostacolo Zweite Liga. Dopo aver mancato l’ultimo tentativo, il classe 1987 ha deciso per il ritiro.
Negli ultimi anni si sono succeduti vari allenatori, che hanno provato anche ad aprire dei veri e propri cicli, rimanendo però con delle opere incompiute: anche nomi pesanti come Neururer, Robin Dutt e Friedhelm Funkel.
Proprio quest’ultimo, specialista in promozioni, ci andò vicino alla prima occasione disponibile. Gli intoccabili conclusero il campionato al terzo posto, guadagnandosi la possibilità di giocarsi l’accesso alla Bundesliga nello spareggio col Borussia Mönchengladbach. La squadra bianconera si salvò in maniera clamorosa, dopo aver realizzato ben 20 punti nelle ultime 12 partite, grazie all’arrivo di Favre, attuale allenatore del Borussia Dortmund. I puledri potevano contare su una rosa di buon talento, dove troviamo Dante, Ter-Stegen e Marco Reus, autore del goal del pareggio nel ritorno, decisivo al fine della salvezza del Gladbach. Da allora, il Bochum naviga in Zweite Liga, senza uscirne. Fino a quest’anno, appunto: la squadra è in testa alla classifica, se la gioca con l’Amburgo, il Greuther Fürth e l’Holstein Kiel. Sembra la favorita.
L’attuale rosa conta su alcuni giocatori di talento, tra l’altro già blindati dal club, speranzoso che possano ricondurlo dove merita. In particolare la coppia difensiva formata da Leitsch, classe 1998, e Bella-Kotchap, classe 2001, entrambi già nel giro delle selezioni minori della nazionale tedesca. Anche se in Germania quest’ultimo si è fatto notare anche per uno svarione contro il Bayern Monaco in DFB-Pokal lo scorso ottobre.
L’ultimo grande talento del vivaio fu Leon Goretzka. L’attuale centrocampista del Bayern passò allo Schalke 04 per 3,25 milioni nel 2013, una cifra bassissima considerando il talento del classe 1995. Dopo tanto tempo e tanti acquisti di giocatori importanti per la categoria come Inui, Ginczek, Kramer, Weis, Latza, Terodde, Gregoritsch, Stiepermann, Hinterseer, Sam, Weilandt, Lee, Zoller, Gamboa, Blum e tanti altri, finalmente la squadra sembra aver trovato la chimica giusta. I goal di Zulj e Zoller, la solidità di Tesche e Losilla in mezzo, le parate di Riemann. Con loro il Bochum punta alla promozione. E da tanto tempo non ci andava così vicino.