
Quattro anni dopo l’addio di Hakan, la Bundesliga trova un altro Calhanoglu: di nome fa Kerim, gioca nello Schalke 04 ed è il cugino diretto del fantasista in forza al Milan. Entrambi sono nati a Mannheim. Per la verità, i due in comune hanno poco a livello di ruolo e di percorso. Uno – l’attuale rossonero – è cresciuto nel Karlsruhe, l’altro nell’Hoffenheim. Uno ha sempre giocato nella zona centrale del campo tra centrocampo e attacco, l’altro è un uomo di fascia. Uno è destro, l’altro è mancino. In comune col cugino, però, Kerim Calhanoglu ha un grande talento. E il fatto che a 18 anni è già protagonista in Bundesliga: titolare nella sfida contro il Mainz, terminata 0-0. Esordio assoluto.

Quando ha fatto il suo esordio con l’Amburgo, Hakan aveva 19 anni e mezzo. Il cugino lo ha invece anticipato di un anno. Aveva già fatto un paio di comparsate in panchina sotto Manuel Baum, ma senza mai esordire. Non un caso che sia stato proprio Baum il primo a portarlo tra i grandi, visto che ha lavorato nella DFB e Kerim Calhanoglu è nel giro delle giovanili della Mannschaft da quando era Under 16. In realtà aveva iniziato con la Turchia, poi ha scelto di formarsi nel paese dove è nato, dove vive e dove gioca.
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A farlo esordire in prima squadra è stato Dimitrios Grammozis, chiamato per dare un futuro al club di Gelsenkirchen e soprattutto lavorare con i giovani. Con il classe 2002 non ha certamente perso tempo: nonostante l’ultima convocazione in prima squadra risalisse a inizio dicembre, il neo tecnico si è fidato e gli ha offerto una maglia da titolare. Mettendo in panchina un veterano come Oczipka, sulla fascia lasciata libera da Kolasinac che si è spostato al centro.
“La mia famiglia era molto fiera di me. I miei compagni mi hanno aiutato a togliere pressione, mi hanno detto di continuare a giocare, anche se avessi commesso errori. Mi hanno tolto peso. Ho solo provato a mettere in campo una performance solida”.
Ha giocato da terzino sinistro, in una difesa che è sembrata essere a ‘tre e mezzo’. Un po’ quarto di sinistra, un po’ quinto. Dimostrando anche un discreto senso tattico, senza fare danni e cercando di giocare bene la palla. Buona affidabilità. In una squadra che di certezze di fatto non ne ha.
A Bundesliga (and Schalke) debut for Kerim #Calhanoglu this evening 👕👏#S04 | #S04M05 pic.twitter.com/zmhL0SX9yL
— FC Schalke 04 (@s04_en) March 5, 2021
Buon piede sinistro, ottima visione. Poche cavalcate, anche perché la partita dello Schalke offensivamente parlando non è stata proprio brillante in termini di proposta di calcio. Kerim Calhanoglu, comunque, ha fatto il suo. Nelle giovanili ha dimostrato di essere più arrembante, ma anche solido. Al piano di sopra ci è andato cauto. Certo non è ancora riuscito a essere una luce nel buio come fu al Mondiale Under 17 del maggio 2019, con l’eliminazione nella fase a gironi. Giocava titolare, preferito a un altro talento della Bundesliga di oggi come Luca Netz (ve ne abbiamo parlato qui). Per lui, comunque, è arrivata la promozione nell’Under 19, nazionale di cui tuttora fa parte.
Parallelamente alle nazionali, il percorso nell’Hoffenheim. Fino all’estate, il passaggio allo Schalke a parametro zero. Con un contratto quadriennale che ha fatto piuttosto rumore in Germania. Di fatto, la garanzia di arrivare presto in prima squadra da professionista. Con un po’ di pazienza ci è arrivato. Il suo percorso in Bundesliga è solo all’inizio, ma la fiducia di Grammozis c’è e la moneta per ripagarla anche. E dopo Hakan, un altro Calhanoglu vuole imporsi nel calcio tedesco.