
Un attaccante francese con la 14 sulle spalle che ha segnato una tripletta in Champions League. No signori, non c’è bisogno di scomodare Titì Henry. Non serve nemmeno tornare indietro nel tempo di molto, non stiamo parlando di “nostalgia”. Parliamo di Alassane Pléa.
Non si tratta più di un giovane, infatti Pléa compirà 28 anni il prossimo 10 marzo, eppure la sensazione che si ha, vedendolo giocare, è che Alassane abbia ancora dei margini di crescita. Gran parte del merito di questa maturazione dell’attaccante franco-maliano va sicuramente attribuito a Marco Rose, che ha fatto di Pléa un ingranaggio fondamentale del suo “giocattolino”. Nel 4-2-3-1 con cui solitamente si presenta il Borussia Mönchengladbach, Pléa ricopre spesso il ruolo di punta centrale, ma è l’interpretazione di questo ruolo che fa sì che l’ormai ventottenne sia presente sui taccuini di diverse big europee. Il franco-maliano è un attaccante dinamico, dotato di una buona protezione-palla, al quale piace ricevere la palla addosso e poi sfruttare la sua ottima esplosività.
Anche quando gioca da punta centrale (talvolta gioca anche da esterno) non è raro, infatti, vederlo allargarsi sulla fascia in modo da facilitare il passaggio del compagno. Un’altra azione tipica di Pléa è quella di abbassarsi sulla linea della trequarti, per favorire l’inserimento degli esterni o del trquartista o, essendo dotato di un ottimo tiro dalla distanza, tentare la conclusione da fuori. Questa sua dinamicità riduce talvolta il suo numero di occasioni-goal a partita, a beneficiarne è tuttavia tutto il reparto offensivo della squadra. Si noti, ad esempio, che capitan Stindl ha già messo a segno 10 goal in Bundesliga, quota che non raggiungeva dalla stagione 2016/2017. Non fraintendete, non è che Pléa sia un attaccante dalla poca confidenza con il goal. Anzi: colpi come questo dimostrano l’opposto.
This wrong-foot volley trick shot from @alassane_plea vs. Mainz on repeat 🔁#DieFohlen #BMGM05 pic.twitter.com/GsKIh3pET8
— Gladbach (@borussia_en) February 19, 2021
La stagione 2017/2018 è stata, dal punto di vista realizzativo, la sua miglior stagione sin qui: ben 16 goal con la maglia del Nizza di Lucien Favre, di cui uno solo su calcio di rigore. Ciò convinse i Fohlen a puntare sul franco-maliano nella stagione successiva, facendone il proprio acquisto record per oltre 20 milioni di euro. L’impatto di Pléa in Bundesliga va oltre le più rosee aspettative, si pensava che al francese potesse servire un periodo di adattamento al nuovo campionato, cosa che sarebbe naturale. Al contrario, Pléa dimostra di trovarsi subito a meraviglia in Bundesliga, presentandosi all’appuntamento con il goal per ben 7 partite consecutive. Concluderà, poi, quella stagione con 15 reti messe a segno tra Bundesliga e DFB-Pokal.
Ed è esattamente questa la dimensione momentanea di Pléa: un attaccante che garantisce almeno 10 reti a stagione, ma con un picco di non più di 15/16 goal. Con Rose, però, il francese ha aumentato la varietà di goal presente nella sua personale antologia: ora sa capitalizzare palle vaganti in aerea di rigore, inoltre segna più goal di testa. Ciò è dovuto al fatto che ha incrementato il minutaggio dentro l’area di rigore, particolare non da poco per un attaccante alla ricerca del salto di qualità. Ciononostante, il francese predilige ancora ricevere palla sui piedi, puntare l’uomo ed usare la sua progressione per saltarlo, cosa che spesso gli riesce.
La Champions è per lui una vetrina importantissima dove mettere in mostra le proprie qualità. In Europa si è visto un Pléa molto più efficace, concentrato e concreto della versione di se stesso in Bundesliga. Non a caso, lo score parla chiaro: 5 reti in 6 partite di Champions nella fase a gironi, appena 3 reti nelle 18 partite di Bundes sin qui disputate.
“Alassane Pléa è un fattore incredibilmente importante per noi quando è al 100%. Sfortunatamente nelle ultime partite non lo è stato. Ma ha già dimostrato cosa è capace di fare in Europa”.
🎙️ #Rose: "@alassane_plea is an incredibly important factor for us when he's 100% fit, which unfortunately hasn't always been the case lately. He has already shown what he's capable of in Europe though."#DieFohlen #UCL #BMGCity pic.twitter.com/GmTQXxF86g
— Gladbach (@borussia_en) February 23, 2021
Una possibile chiave di lettura l’abbiamo già accennata: il numero proficuo di goal messi a segno da Stindl può essere considerato una sorta di anomalia, spiegabile appunto con il fatto che il capitano dei Fohlen è stato il principale beneficiario dei movimenti di Pléa. Va però anche detto che il francese, in Bundesliga, alterna partite di alto livello a partite da assente ingiustificato, in cui mostra anche un certa indolenza che non ci si aspetterebbe da uno capace di prestazioni come quella offerta a Kiev, contro lo Shakhtar, in Champions League.
Ed è forse questo l’ultimo step che si richiede al francese per diventare definitivamente “grande”: nelle big europee non gli verrebbero concesse le stesse chance che (giustamente) gli vengono concesse con il Borussia Mönchengladbach. Fatto questo importante passo, la maturazione di Pléa sarebbe realtà. A quel punto non ci sarebbe da stupirsi di vederlo ancora protagonista in Champions League, con la stessa 14 sulle spalle, magari con qualche colore più “pesante”… e perché no, anche con la maglia bleu. Con la quale ha esordito, ma che spera di rivestire. Magari proprio all’Europeo.