
Kein André Silva? Keine Problem. Espressione facilmente traducibile: anche senza il proprio giocatore più in forma e neo MVP del mese di gennaio, ovvero André Silva, l’Eintracht Francoforte non rallenta comunque la propria corsa e batte 2-1 nientemeno che il Bayern Monaco capolista, che ora rischia di vedere il Lipsia avvicinarsi fino a -2. Riaprendo un campionato che, visti i 7 punti di vantaggio di una settimana fa, sembrava raccontare un’altra storia. La solita.
Che quella tra Eintracht e Bayern Monaco non sia una partita banale lo si percepisce soltanto dopo 4 minuti, quando il guardalinee Micke Pickle chiede di fermar il gioco a causa di una forte distorsione alla caviglia rimediata su un banale (solo in teoria) cambio di direzione. L’arbitro Stegemann ferma il gioco finché il quarto uomo non si cambia e sostituisce Pickle, che non è il grado di continuare.
Sei minuti di pausa dai quali si riprende con il goal di Daichi Kamada, ispirato da un Filip Kostic che Niklas Süle non è assolutamente in grado di contenere per la differenza di passo. L’uomo sotto i riflettori, però, è Amin Younes: l’ex Napoli, arrivato a Francoforte dopo due anni e mezzo da meteora al San Paolo, conferma quanto di buono (molto) mostrato nelle scorse settimane.
Il primo tempo è roba sua: prima riesce in un dribbling incredibile tra tre in piena area, poi cerca il goal da centrocampo vedendo Neuer fuori dai pali (nulla di nuovo) mandando la palla larga di poco, finché alla mezz’ora trova il 2-0 per l’Eintracht che tramortisce il Bayern. Un destro secco, potente e diretto nel sette su cui Neuer nemmeno prova l’intervento.
L’intervallo serve ad Hansi Flick per due cose: inserire Goretzka al posto di un Marc Roca decisamente spento e discutere i suoi giocatori, rimandando in campo la versione vera e migliore del Bayern Monaco. Soprattutto, la miglior versione di Leroy Sané che propizia il goal del 2-1 con un triplo dribbling ubriacante dentro l’area, con la palla sempre attaccata al suo piede. Goal firmato da Lewandowski, ovviamente. Da segnalare anche un colpo di tacco di Choupo-Moting fuori di poco.
Il secondo tempo, comunque, è solo del Bayern: l’Eintracht finisce spalle al muro, schiacciato dal possesso avvolgente dei bavaresi, sì orfani di Müller, ma finalmente convinti e anche più ordinati dopo l’ingresso di Goretzka che fa salire la squadra di livello. Neuer dorme sonni tranquilli, salvo per un tentativo piuttosto velleitario del nuovo entrato Ache, al posto dell’infortunato Jovic, sostituto a sua volta di André Silva — bloccato da problemi alla schiena.
L’assalto finale di Flick finalmente con Musiala al posto di un impalpabile Eric-Maxim Choupo-Moting porta comunque poco o nulla al Bayern, che si schianta contro il muro eretto da Martin Hinteregger: festeggia ancora l’Eintracht Francoforte, che sale a 42 punti in 22 partite, pari col Wolfsburg al terzo posto, a -7 dalla vetta grazie alla nona vittoria delle ultime 10, con in mezzo soltanto un pareggio contro il Friburgo.
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