
Il colpo del mercato di riparazione invernale della Bundesliga è stato il ritorno a “casa” di una vecchia conoscenza dalle parti di Francoforte, ovvero Luka Jović. Il talento serbo classe 1997, finito ai margini del progetto Real Madrid, ha voluto fortemente l’approdo in un ambiente che, fino a due stagioni fa, esaltava le sue caratteristiche all’ennesima potenza, tanto da farlo finire sui taccuini delle squadre di mezza Europa. Dopo il suo passaggio al Real, nell’estate del 2019 per la consistente cifra di 63 milioni di euro, le sue prestazioni hanno avuto un brusco calo.
A Francoforte, nel biennio 2017-2019, è stato semplicemente inarrestabile. 25 gol in 54 presenze (quasi un gol ogni due partite), con tanto di DFB Pokal vinta e Finale di Europa League sfiorata, sono solo un esempio di quanto l’Eintracht, con Jović in campo, avesse una propria fisionomia. Oggi invece, dopo un anno di “buio” in Spagna, il filo del discorso sembra essersi ripreso. Pronti via e subito 4 reti in 3 partite ed Eintracht in zona Champions, come in un déjà-vu.
Con il ritorno in Germania, Jovic ha potuto finalmente riabbracciare il suo “partner in crime” Filip Kostić. Il rapporto speciale, in campo e fuori, con il connazionale è uno dei segreti dell’ottimo rendimento di Jović con i die Adler. Specializzato negli assist, addirittura 31 in due stagioni e mezzo sulle rive del Reno, Kostić ha fatto la fortuna prima dello stesso Jović e ora di Andrè Silva.
Adi Hütter ora si trova nella (piacevole) situazione di far coesistere tatticamente tutta la qualità offensiva di cui dispone. Con Kostic fisso sulla fascia sinistra a dispensare cross e passaggi al bacio, nella trequarti offensiva del suo 3-4-2-1 si alternano, dietro all’inamovibile Andrè Silva, i vari Amin Younes, Aymen Barkok, Daichi Kamada e lo stesso Jovic. Qualità e densità offensiva che poche squadre in Bundesliga possono presentare.
Nel giorno del suo secondo ritorno, nella vittoria casalinga contro lo Schalke del 17 gennaio, abbiamo avuto un esempio di quanto l’asse Jovic-Kostic non abbia avuto neanche la minima ruggine dopo una stagione di lontananza. In un secondo tempo bloccato, dove lo Schalke stava rispondendo bene agli attacchi Eintracht, ci sono voluti solo dieci minuti per l’attaccante serbo per ritrovare la via della rete in Germania: al 72’ “solita” scorribanda offensiva di Kostic, cross millimetrico per Jovic (ottimamente posizionato in area), tiro al volo sotto l’incrocio e risultato scontato, gol. E l’abbraccio tra i due dopo la rete è l’immagine iconica della giornata. Jović è tornato, anzi la coppia d’oro di Francoforte si è riformata. Per chiudere il match in bellezza, al 92’ altra progressione di Kostic, altro passaggio filtrante illuminante per Jovic, che dopo aver sbilanciato Ozan Kabak, ha silurato Ralf Fährmann. Due assist del centrocampista per due gol dell’attaccante, la connessione serba è ufficialmente tornata.
2 Luka Jovic goals, 2 Filip Kostic assists. The perfect love story. ❤️#SGES04 #SGE pic.twitter.com/KYY3oa4Qp2
— Eintracht Frankfurt (@eintracht_eng) January 18, 2021
Fino a questo momento Hütter, per salvaguardare gli equilibri di squadra, ha inserito Jović sempre a gara in corso, ricevendo in cambio 4 gol in 123’, media stratosferica. Rimane solo da capire quando, finalmente, troverà posto nell’11 titolare. In Bundesliga, ma anche in Europa, è difficile trovare un rapporto come quello tra i due serbi dell’Eintracht, quasi simbiotico, dove l’intesa cresce soprattutto fuori nella vita di tutti i giorni. Il segreto dell’ottimo rendimento di entrambi è, quindi, la sintonia coltivata fuori dal campo, come affermato dallo stesso Kostic in una intervista al ‘Kicker’:
“Ci conosciamo bene. Passiamo molto tempo insieme. Quando è tornato a Francoforte abbiamo continuato da dove avevamo interrotto. Penso di poter giocare bendato con Luka, so esattamente dove sarà in qualsiasi momento. Abbiamo una straordinaria connessione”.
Kostic, come tutto l’Eintracht, ha accolto in maniera entusiastica l’arrivo del connazionale, sottolineando come anche le sue prestazioni siano cresciute di livello: secondo il centrocampista serbo, Jovic aveva bisogno soltanto di ritrovare la confidenza nei propri mezzi.
“Jovic mi motiva a giocare molto meglio e questo si è visto da quando è tornato all’Eintracht. Luka è un ragazzo fantastico e positivo, ma ha bisogno di un po’ di fortuna. Ha bisogno di un allenatore che creda in lui. Non ha avuto la possibilità di giocare costantemente a Madrid.”
La componente emotiva, ancor prima di quella tecnico/tattica, assume un ruolo fondamentale nel rendimento di un calciatore. Un atleta per giocare ai propri livelli, oltre che della continuità di impiego, ha bisogno di sentire la fiducia dei componenti che gli gravitano attorno, dall’allenatore passando per i compagni e non ultimo i tifosi.
Spesso ci si dimentica che dietro il calciatore c’è l’uomo, con sentimenti e pensieri. Il caso di Jovic è emblematico: un rendimento da “Dr. Jekyll and Mr. Hyde” tra Madrid e Francoforte si spiega con una mancanza di fiducia da parte del serbo, sommato ad un sostanziale alzamento dell’asticella delle pressioni e della concorrenza nell’ambiente madrileno. Dal canto suo Jovic non ha ancora chiuso la porta al Real, come dichiara in una delle prime interviste da giocatore dell’Eintracht al social media della società.
“Non gioco regolarmente da un anno e mezzo e mi serve un po’ di tempo per ritrovare il mio ritmo. Sono sicuro che tutto funzionerà. Sono ancora ottimista sul fatto che al Real Madrid andrà tutto bene. Questo è il passo giusto a questo punto della mia carriera.”
📸 Making-of: @Bundesliga_DE Media Day mit Filip Kostic, Luka Jovic und @andrevsilva19 😎👇#SGE pic.twitter.com/RWO7c1J4JK
— Eintracht Frankfurt (@Eintracht) February 5, 2021
L’arrivo (o per meglio dire il ritorno) di Jovic, e il conseguente ricongiungimento con il “fratello” Kostic, rappresentano un motivo in più per l’Eintracht per credere in una qualificazione all’Europa, magari a quella più prestigiosa della Champions. La classifica al momento vede le Adler quarto posto, davanti a squadre del calibro di Dortmund e Leverkusen e a stretto contatto dal Wolfsburg terzo. I ragazzi di Hütter sono in striscia positiva di risultati e appaiono in una condizione fisica brillante.
I gol dell’attaccante e gli assist del centrocampista saranno essenziali per tenere su la squadra di Francoforte, in una zona alta di classifica che vede, dietro alla corazzata Bayern, un via vai di squadre che rende la lotta per le competizioni continentali quanto mai imprevedibile e avvincente. Il clima di Francoforte non potrà che far bene a Jovic per ritrovare serenità e per riconquistarsi il posto al Real. Il legame tra la squadra e l’attaccante è ancora forte come da lui stesso sottolineato.
“Ad essere sincero, mi è mancato molto l’Eintracht da quando me ne sono andato. Ho sempre seguito il club e le loro partite mentre ero via e sono felice di tornare. Per me, non c’è dubbio sul dare il massimo per aiutare la squadra”.
Con Kostic, poi, è tutto più semplice.