
Il Wolfsburg è una delle sorprese positive della Bundesliga di quest’anno: die Wölfe dopo 19 giornate sono addirittura terzi, in piena zona Champions, a -10 dal Bayern Monaco capolista (contro cui hanno perso la prima partita in campionato, solo alla 12a giornata). Gran parte del merito è della difesa, una delle più solide del torneo: con 19 reti subite, solo il Lipsia ha fatto meglio. Nella difesa a quattro di mister Glasner, i due centrali titolari sarebbero dovuti essere Pongracic e Brooks; tuttavia, a causa della lunga indisponibilità del primo, un altro giocatore ha potuto scalare rapidamente le gerarchie, mostrando tutto il suo valore e diventando una certezza per la squadra: Maxence Lacroix.

Maxence Lacroix è nato in Francia, nei pressi di Parigi, il 6 aprile 2000; è cresciuto nel sud-ovest del paese, dove ha mosso i primi passi calcistici nelle giovanili di squadre locali. A 17 anni si è trasferito nel Sochaux, non lontano dal confine con la Svizzera e con la Germania, con cui, dopo una stagione in quarta serie con la seconda squadra, ha giocato due stagioni in Ligue 2 (la seconda serie francese); contemporaneamente, sono arrivate le prime presenze internazionali, con la maglia delle selezioni giovanili della Francia, dall’U16 all’U20 (collezionando in totale 12 presenze e giocando con l’U17 l’Europeo di categoria). In Ligue 2 ha trovato continuità, soprattutto nella seconda stagione, in cui ha giocato quasi sempre da titolare e ha fornito prove decisamente convincenti, attirando l’attenzione di squadre più blasonate.
Sul giocatore è piombato a sorpresa il Wolfsburg, che ha concluso in brevissimo tempo la trattativa con il Sochaux, pagando i 5 milioni richiesti ed assicurandosi un difensore centrale giovane e interessante; il 25 agosto, Lacroix ha firmato con die Wölfe.
Bienvenue, Maxence #Lacroix!
Der französische Innenverteidiger wechselt vom @FCSM_officiel zu unseren Wölfen. Wir freuen uns auf dich, Maxence! 🟢🐺⚪#VfLWolfsburg pic.twitter.com/SknkRmwVWO
— VfL Wolfsburg (@VfL_Wolfsburg) August 25, 2020
Passare da un club di seconda serie francese a una delle squadre più importanti della recente storia della Bundesliga è stato motivo di grandissimo orgoglio per il ragazzo, che, giunto in Germania, non ha potuto fare a meno di esternare la propria gioia.
“Sono molto, molto felice di essere qui, il Wolfsburg è un club eccellente. Le condizioni della squadra sono ottime, le infrastrutture superbe. Mi piace davvero molto lo stadio e sin dalla mia prima visita nel centro sportivo ho capito di essere arrivato nel posto giusto e che questo sarà il posto migliore per continuare la mia crescita. La prima cosa che voglio fare ora è stabilirmi e conoscere tutti i miei nuovi compagni di squadra e tutto il nuovo ambiente. Lavorerò sodo sin dall’inizio per giocare quante più gare possibili e per avere successo con il VfL.”
Per quanto prospetto interessante e talentuoso, Lacroix non era certamente arrivato a Wolfsburg per fare il titolare, data la sua poca esperienza nel calcio professionistico, ma per essere una riserva e un giocatore per il turnover, avendo tutto il tempo per crescere e migliorare; tuttavia, due giorni dopo la sua firma, prima dell’inizio della stagione, Pongracic – titolare designato insieme a Brooks nella coppia dei difensori centrali – ha contratto la mononucleosi, che lo ha costretto a restare ai box per più di due mesi. Un’assenza così pesante ha scombussolato i piani di Glasner, che ha dovuto reinventarsi la difesa, schierando Lacroix titolare nella coppia difensiva centrale al fianco di Brooks nella prima giornata di Bundes contro il Leverkusen.
Anche se alla seconda giornata Lacroix non ha giocato, dalla terza è tornato titolare e non ha più lasciato il posto (ha saltato solo il match contro l’Union Berlino a causa del coronavirus), anche quando Pongracic è ritornato a disposizione di Glasner, formando insieme a Brooks una delle coppie difensive più solide ed affidabili del campionato: contro ogni pronostico di chi lo voleva un giocatore troppo poco maturo, inadeguato a sostituire il titolare per così tanto tempo, il francese ha risposto sfoderando tutte le sue qualità, le stesse qualità mostrate al Sochaux che avevano spinto il Wolfsburg ad acquistarlo, e comportandosi in campo come un veterano della categoria, tra anticipi, chiusure, contrasti e passaggi, e commettendo pochi errori, che comunque non hanno influito sul suo rendimento e sull’andamento della squadra.
Le statistiche fin qui parlano da sole: in Bundesliga, Lacroix ha giocato l’84% dei minuti disponibili, ha una vinto il 61% dei contrasti in cui è stato coinvolto, ha una media di 7,5 passaggi intercettati e di 3 duelli aerei vinti a partita e ha completato l’81% dei passaggi; inoltre, ha contribuito discretamente, considerato il suo ruolo, alla fase offensiva, con due assist (oltre ad aver segnato un gol, il primo della sua carriera, nei preliminari di Europa League). Numeri più che importanti per un giocatore poco più che ventenne, catapultato all’improvviso in Bundesliga dopo neanche due stagioni da professionista in Ligue 2.
Le sue qualità lo hanno certamente aiutato nell’inserimento rapido negli schemi della squadra: Lacroix è un difensore centrale completo, le cui doti principali sono la fisicità e l’abilità nel gioco aereo, grazie ai suoi 190 cm, che gli permettono anche di uscire spesso vincitore dai duelli corpo a corpo. Compensa la velocità non eccezionale (forse l’unica sua vera debolezza) con l’abilità in marcatura e nell’anticipo; ha inoltre uno spiccato senso della posizione. Elegante nelle movenze, valido in fase d’impostazione, è tanto determinato quanto corretto nei tackle, e può essere impiegato tanto in una difesa a 4 quanto in una difesa a 3. Caratterialmente, infine, la sua forte personalità e la sua leadership gli consentono di sopportare ogni pressione, tanto che non sta soffrendo la mancanza di esperienza in una categoria così importante.
Sicuramente la stagione è ancora lunga e Maxence Lacroix ha ancora molti margini di crescita, ma certo è che, se continuerà ad offrire prestazioni solide e convincenti, a giugno, alla riapertura del mercato, molte big busseranno alla porta del Wolfsburg per acquistarlo. Intanto, die Wölfe si tengono stretto il loro prodigio: la rincorsa alla Champions League, che manca ormai da 5 anni, passa anche da lui.