
Se a inizio stagione una delle (poche) certezze di quest’annata di Bundesliga era un Borussia Dortmund che sarebbe stato almeno nelle prime tre posizioni, dopo il primo giro di boa gli interrogativi intorno al club giallonero sono costantemente in aumento. Anche perché nella prima giornata del Rückrunde è arrivata una sconfitta contro una squadra che il BVB batteva regolarmente da 11 partite e dalla quale non subiva 4 goal in 90 minuti dal 1996. Contro il Gladbach, il Dortmund non ha perso soltanto una partita, ma anche quelle poche certezze su cui sembrava reggersi l’intera stagione. A parte Erling Haaland, ormai unica regolare costante da un goal a partita.
“In queste settimane, continuiamo a insistere sugli errori individuali che ci costano goal. Se non la smettiamo, vincere partite diventerà complicato”
Marco Reus
Non c’erano molti dubbi sul fatto che Sancho e compagni puntassero sul “farne uno più degli avversari”. Il problema, però, è che gli avversari ne stanno facendo troppi. E spesso nello stesso modo. Dopo un inizio incoraggiante, con 8 clean sheet su 11 in tutte le competizioni, qualcosa si è rotto. A livello fisico, tattico, ma come sempre mentale. Ci scuserà Marco Reus, che ha definito scheisse i discorsi sul fattore psicologico del Borussia. Eppure, si torna sempre lì. Come avevamo detto in un podcast di qualche settimana fa. Ed è inevitabile. Perché i problemi anziché diminuire aumentano. Le sfortune si accumulano, vedasi l’infortunio di Axel Witsel. E quando sembrano spariti, i limiti finiscono per ripresentarsi ancora più grossi.
Esempio lampante: i calci piazzati. Nelle prime uscite sembravano essere diventati un punto di forza anche a livello offensivo. Si veda la doppietta di Hummels contro l’Arminia Bielefeld, ad esempio. La sconfitta in casa con il Colonia – quella della famosa doppietta di Skhiri su calcio d’angolo – ha riaperto il fascicolo. La sconfitta con l’Union Berlino lo ha rimesso in alto nelle priorità. Contro il Gladbach, di nuovo, tre goal su quattro sono arrivati sugli sviluppi di palla inattiva. Sono 11 i goal subiti finora su palle ferme.
“Abbiamo sostanzialmente perso tre partite per colpa dei calci piazzati”
Edin Terzic
Il problema atavico della gestione Lucien Favre, che non è sparito con l’arrivo di Edin Terzic in panchina. Ironico, poi, che sia successo proprio contro Marco Rose, il candidato numero uno per guidare il BVB dall’estate secondo la stampa tedesca. Di certo si può dire che il tecnico del Gladbach abbia già inquadrato i problemi della squadra che potrebbe allenare.
Update: Joachim Löw has become part of the Bernie Sanders meme world. #BMGBVB https://t.co/eyxwuKiZBZ
— DW Sports (@dw_sports) January 22, 2021
In tribuna al Borussia-Park c’era anche Joachim Löw, tornato allo stadio a vedere la Bundesliga dopo oltre 6 mesi: in molti lo avevano attaccato per le mancate convocazioni di Hummels, ma a giudicare da ciò che ha visto in campo, difficilmente cambierà idea.
La gestione Terzic, finora, non è stata un passo in avanti rispetto a prima. Nessuno pretendeva lo fosse, dal punto di vista tattico. Dal punto di vista, mentale, invece, sembrava poter incidere. Tanto che Reus (scusa Marco, davvero) aveva dichiarato che la squadra dopo la vittoria col Werder Brema, la prima dopo il cambio in panchina, “aveva finalmente ritrovato la consapevolezza di essere forte”. Eppure lo score, dopo 4 vittorie nelle prime 5 e un incidente di percorso a Berlino contro l’Union, è diventato preoccupante: pari col Mainz e altre due sconfitte in trasferta con Leverkusen e Gladbach. Tre sconfitte contro tre squadre che al momento lottano per il quarto posto, a cui fanno da contraltare le vittorie con Wolfsburg e Lipsia. Non certo da sminuire. Sì, il calendario non è dei più facili: nelle ultime sei giornate ha incontrato cinque club che sono nella top 7.
Comunque, le ultime tre hanno fatto uscire il Borussia Dortmund dalla top four, superato proprio dal Gladbach a parità di partite, dopo essere stato staccato dal Leverkusen soltanto pochi giorni prima. In questo momento, anche la qualificazione in Champions League per il prossimo anno non può essere data per scontata. Perché la quota al momento in proiezione è inferiore ai 60 punti e sembra che squadre come il Wolfsburg e l’Union siano intenzionate a raggiungerla. Più la variante Eintracht, dopo il ritorno di Jovic. Oltre ovviamente a Gladbach, Lipsia e Leverkusen (più Bayern).
Un’eventuale mancata qualificazione in Champions League potrebbe avere conseguenze devastanti per il BVB. Sia dal punto di vista finanziario, sia dal punto di vista tecnico: trattenere Sancho e Haaland sarebbe estremamente complicato, così come pensare di aggiungere altri giocatori prestigiosi. Rischierebbe di mettere un freno anche allo sviluppo dei giovani, che spesso si sono mostrati migliori dei presunti ‘titolari’: Reyna molto meglio di Brandt (ne abbiamo parlato proprio qualche giorno fa), Morey meglio di Meunier.
In questo momento valutare un altro cambio di allenatore, portando un tecnico magari più esperto, sembra ancora un rischio troppo grosso. Specialmente se davvero Rose è pronto ad arrivare, come si dice con grande frequenza. Un’idea potrebbe essere quella di anticipare i tempi, ma sembra un’ipotesi troppo lontana e irrealizzabile. La realtà è un’altra. Il Borussia Dortmund ha bisogno di una svolta immediata, dopo una sei-giorni che rischia di compromettere quanto di buono costruito in avvio di 2021.
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