
Il rapporto tra i parrucchieri tedeschi e i giocatori della Bundesliga non sembra essere il più roseo negli ultimi tempi. Dopo la polemica del Borussia Dortmund dello scorso giugno che ha fatto il giro del mondo, i calciatori sono tornati nel mirino. Stavolta, però, senza fondamenti reali e conferme.
L’associazione dei parrucchieri tedeschi (ZVF) ha infatti scritto una lettera aperta alla DFB, la federazione calcistica tedesca, per sollevare perplessità sui tagli di capelli sfoggiati dai calciatori di Bundesliga (e, a questo punto, non solo) nelle scorse giornate, in pieno lockdown totale in Germania.
Il dubbio che si è posto Harald Esser, rappresentando 80mila professionisti del settore, è che i giocatori abbiano presentato tagli troppo ‘freschi’ per poter essere fatti in casa. Certo, qualcuno ha sicuramente le sue buone ragioni, come familiari o compagni di squadra abili con il rasoio in mano. Non tutti, però.
“Siamo in lockdown da un mese. Se ho tagliato i capelli un mese fa, non è possibile che non siano cresciuti di almeno un centimetro. Non posso credere che la metà dei calciatori abbia parenti parrucchieri”.
Alcuni parrucchieri avrebbero anche sostenuto di essere stati invitati direttamente dai clienti a casa propria. I club, comunque, hanno pubblicamente negato le accuse, spiegando che tutti sono stati attenti a rispettare le norme. Evitando i casi come quello del Dortmund di cui sopra. Il presidente dell’associazione giocatori, Ulf Baranowsky, alla ‘SID’ è sceso in difesa dei calciatori.
“Solo perché qualcuno si è presentato con i capelli in ordine non è diretta conseguenza di un atto contro le regole. Spesso ci sono familiari, compagni di squadre e altri colleghi all’interno della bolla che sono piuttosto bravi a tagliare i capelli”.
Il rapporto tra i parrucchieri e i giocatori della Bundesliga, insomma, non sembra ancora essere decollato.