
Joshua Thomas Sargent, o più semplicemente Josh. Un nome che ormai in molti conoscono. Sia per il suo talento, sia per il suo look ‘Ginger’ che non passa inosservato. Anche in campo, però, l’attaccante classe 2000 sta diventando sempre più protagonista: partita dopo partita è sempre più un punto fermo per il Werder Brema, grazie ad una serie di buone prestazioni e un mix di tecnica e velocità.
Sargent nasce a O’Fallon nel Missouri il 20 febbraio del 2000 da una famiglia di calciatori, dove il soccer è sempre stato al primo posto, ed è uno dei millenials più interessanti nel panorama tedesco ed europeo. Cresce calcisticamente nella IMG Academy Bradenton a St. Luis, ma non appena maggiorenne firma istantaneamente con il Werder Brema nel febbraio del 2018 (nonostante fosse già stato bloccato dagli stessi anseatici verso la fine del 2017). Decisivo, in questo caso, un provino organizzato dalla Nike in terra USA, dove molte squadre (tra cui PSV e Schalke) iniziarono ad interessarsi a lui ma dove solo il Werder piazzò l’offerta risolutiva. Dirigenza dei Grunweiß sedotta dal suo rendimento prima con la nazionale U17 e poi con quella U20 dove in un triennio ha realizzato ben 34 gol in 54 presenze.

L’hype intorno a lui era già tantissimo sin dai suoi primi giorni tedeschi nell’inverno del 2018. Si parlava di lui come un potenziale nuovo goleador. Inizialmente giocava per la selezione Under 23 che militava nella Regionalliga, la quarta serie. I primi mesi dello statunitense sulle rive del fiume Weser sono stati di ambientamento, in una realtà totalmente diversa e nuova, ma questo non gli ha precluso la possibilità di mettere a segno sette reti in campionato. Sprazzi di talento che lo hanno portato nel giro della prima squadra già dopo pochi mesi. Anche se i primi gol con i “grandi” erano arrivati nelle amichevoli di agosto e settembre, visto che era già aggregato alla prima squadra.
La giornata, anzi la serata, che gli cambierà in positivo la stagione e la carriera arriva il 7 dicembre 2018. Al 78’ arriva finalmente l’esordio in Bundesliga al Weserstadion contro il Fortuna Düssendorf, rilevando Milot Rashica. Già questo traguardo, di per sé, porterebbe a catalogare la serata come da ricordare, ma Josh la rende indimenticabile segnando il suo primo gol, alla prima palla toccata (in assoluto) della carriera in Bundes, tutto dopo 80 secondi di gioco. Un facile tap-in su parata di Michael Rensing conseguente al colpo di testa di Martin Harnik. Semplicemente un sogno. La prima stagione di apprendistato in Bundes termina con 10 presenze e 2 gol all’attivo (il secondo nella sconfitta di Lipsia del 22 dicembre).
Josh Sargent è un attaccante atipico, non esageratamente alto (1.85m) ma che fa comunque della protezione palla uno dei suoi punti forti. Molto spesso, infatti, i difensori di Kohfeldt non disdegnano il lancio verso lo statunitense, capace di proteggere abilmente il pallone e far salire la formazione bianco-verde. Altri pregi sono sicuramente la buona tecnica di base unita ad un buon affiatamento coi compagni nel gioco nello stretto e nelle combinazioni veloci. Da migliorare, invece, la freddezza e il cosiddetto killer instinct sotto porta. Spesso Sargent riesce a presentarsi davanti al portiere mancando però la stoccata finale e, a causa della sua giovane età, pecca ancora nella ricerca della giocata “spacca-difesa” o del colpo a sorpresa per smuovere partite talvolta bloccate. In patria, però, sono già pazzi di lui e sono sicuri che possa ricalcare le norme dei suoi predecessori americani in terra tedesca come Christian Pulisic, Tyler Adams o Weston McKennie.
Work, work, work❗️#Werder | #Sargent pic.twitter.com/N0vwdcHTN2
— SV Werder Bremen (@werderbremen) February 11, 2020
La stagione 2019/20 di Josh Sargent al Werder si evolve parallelamente alla tribolata situazione di classifica dei verdi, ma nonostante tutto Kohfeldt, anche in partite delicate, gli affida spesso tutto il peso dell’attacco, complice anche le numerose assenze per infortunio che colpiscono i Grunweiß. Lo statunitense viene schierato per trentaquattro partite tra campionato, DFB Pokal e Relegantionsspiel mettendo a segno 4 reti e 6 assist. Lui, come tutta la squadra, tira un grosso sospiro di sollievo nella notte di Heidenheim che sancisce una insperata salvezza.
Nella stagione in corso compie un ulteriore step, superando nelle gerarchie offensive sia Yuya Osako sia Davie Selke: sempre titolare nel 2020 quando è stato a disposizione. 12 presenze, tutte dal 1′. Ha saltato solo una partita per infortunio. Una fiducia ripagata con prestazioni di sostanza, anche se con pochi goal: tra campionato e coppa, una sola segnatura, nel pareggio di Francoforte del 31 ottobre. Colpisce soprattutto la maggior fluidità del gioco offensivo del Werder quando Josh parte titolare nel nuovo 3-4-2-1 che Kohfeldt gli disegna attorno. Non a caso, l’ottima striscia di risultati utili consecutivi dei verdi si spezza il 27 novembre, in concomitanza del suo infortunio last minute alla caviglia, nella rifinitura del match esterno contro il Wolfsburg. Il bilancio momentaneo della stagione dello statunitense rimane comunque buona, escludendo l’opaca prestazione generale contro lo Stoccarda del 6 dicembre, dove abbiamo visto il peggior Werder della stagione. Da segnalare in questo scorcio di campionato la straripante prestazione a Monaco di Baviera contro il Bayern nel 1-1 dello scorso 21 novembre: non viene letteralmente mai preso da Boateng e compagni, confeziona un assist al bacio per il momentaneo 0-1 di Maxi Eggestein e solo un monumentale Manuel Neuer gli nega la gioia del gol.
“Non mi interessa quello che dice la gente. Devo concentrarmi solo su me stesso e lavorare duro. La mia mentalità è un grande vantaggio. Voglio essere uno dei giocatori che più di tutti lavora duro in campo”.
Il Werder Brema, in fatto di giovani giocatori di talento difficilmente stecca – vero, Eren Dinkci? – e Josh Sargent con le sue prestazioni sta confermando questo trend. Il suo valore di mercato è aumentato di ben sessanta volte rispetto al suo arrivo a fine 2017, e anche grandi club europei si stanno accorgendo della sua qualità (vedasi, ad esempio, il sondaggio estivo della Juventus). L’annata, insomma, è iniziata sotto una buona luce per il nuovo talento a stelle e strisce del Werder che si affida volentieri (anche) a lui per raggiungere finalmente una salvezza tranquilla.