
Non poteva deludere e non sta deludendo. La 2. Bundesliga è di norma il campionato più folle che potreste immaginare e l’edizione 2020/21 non sta facendo eccezione. Se in questi tre mesi di calcio frenetico avete puntato il focus su altri campionati o altre categorie, non disperate: in dieci punti vi riassumiamo ciò che vi siete persi nelle prime dieci giornate della 2. Bundesliga 2020/21.
Uno. Anche quest’anno la classifica è cortissima: tra la terza e la terzultima ci sono soltanto 6 punti di differenza. Il Bochum e l’Amburgo sono pari a 17 sul terzo gradino del podio, mentre il terzultimo posto è occupato dal Sandhausen e dall’Eintracht Braunschweig a quota 11. Per intenderci, in Bundesliga il divario è il doppio, idem in 3. Liga. Significa che tra tre giornate, al termine del girone d’andata, potremo avere una classifica totalmente rivoluzionata. Spoiler: l’avremo. Visto l’andazzo.
Aue verpasst Sprung nach oben, Würzburg bleibt ganz unten. #sky2buli pic.twitter.com/9XMrY901Ut
— Sky Sport (@SkySportDE) December 6, 2020
Due. Holstein Kiel e Greuther Furth si sono proposte come squadre sorpresa in quest’inizio di stagione: sono prima e seconda. Certamente sono le due realtà che hanno proposto la miglior qualità di calcio. Sono rispettivamente miglior difesa e miglior attacco del campionato, hanno la miglior differenza reti e al netto di qualche passo falso sono state le squadre più continue, vincendo anche partite pesanti: il Kleeblatt ad esempio ha battuto il Norimberga in trasferta nel sentitissimo derby, mentre die Störche hanno battuto Hannover e Bochum nelle ultime due giornate.
Tre. L’Amburgo, come al solito, fa i conti con i propri fantasmi. Ha vinto le prime cinque e sembrava in pieno controllo, aveva già cinque punti di vantaggio, sembrava in fuga. E invece è iniziato il crollo psicologico. Gravissima soprattutto la sconfitta contro l’Heidenheim, con la tripletta di Kühlwetter a rimontare il momentaneo 0-2 dell’HSV. Terzo goal arrivato peraltro su un errore di Ulreich, uno che, venendo dal Bayern, doveva essere qualcosa di molto vicino ad una certezza. E invece, la storia si ripete. Daniel Thioune avrà molto da lavorare per riuscire a non ripetere i flop delle ultime due stagioni con Wolf ed Hecking.
Quattro. Hannover e Norimberga non hanno ancora scelto cosa essere. Sono le due squadre con le rose migliori di tutta la categoria insieme all’Amburgo, ma ancora troppe volte si tradiscono da sole per amnesie difensive o atteggiamenti remissivi o arrendevoli. Il club della Franconia in particolare era partito nel peggiore dei modi. Poi il rientro di Schäffler ha aiutato il lavoro dell’esordiente Klauß, ex vice di Nagelsmann chiamato a risollevare le sorti della squadra dopo il playout dello scorso anno. I Roten invece alternano vittorie pesanti come quella contro l’Amburgo o il Fortuna a figuracce come i quattro goal subiti dal Greuther Fürth o la sconfitta contro i Würzburger Kickers, ultimi in classifica. Rimangono tra le favorite per la promozione.
Cinque. Il Bochum sta dando l’impressione di poter tornare a lottare per la promozione, dopo anni in cui l’obiettivo era diventato evitare la caduta in Dritte. Il miglior segnale è dato dai pochi punti persi per strada: quando ci sono occasioni da sfruttare, la squadra di Reis non si fa impaurire, come capitava fino all’anno scorso, ma le coglie. Esempio? Il 5-0 sul Fortuna Düsseldorf. Serve ancora un po’ di solidità difensiva, ma l’attacco gira e produce.
Nella stagione del Bochum va sottolineato anche questo ‘colpo di genio’ di Holtmann.
Sei. L’Osnabrück e Karlsruher sono vicine alla zona promozione. Con la classifica corta in effetti è abbastanza normale, sta di fatto che l’anno scorso si sono salvate in extremis e quest’anno sono partite con le stesse ambizioni. Difficile credere che possano lottare davvero, ma l’ex squadra di Thioune ha reagito benissimo all’addio della sua guida: non ha mai perso nelle prime sette, si è anche ritrovato in zona promozione prima di ridimensionarsi un po’. 16 punti, però, sono già un grande bottino.
Sette. Il St. Pauli rischia davvero grosso. Già nelle ultime stagioni non è stato brillante, quest’anno però la situazione è davvero preoccupante. Solo sette punti in classifica, penultimo posto a -4 dalle terzultime e soprattutto una grave incapacità di vincere le partite. Ci è riuscito solo alla seconda giornata. Ha dimostrato di avere il carattere per rimontare (contro Bochum e Darmstadt), ma non la lucidità per gestire il vantaggio. L’infortunio di Burgstaller, l’uomo più esperto della rosa nonché grande colpo del mercato estivo, rischia di pesare: la sua assenza dopo l’operazione si è sentita.
Otto. Si sapeva sarebbe stata difficile, ma nessuno si immaginava così tanto. I Würzburger Kickers, promossi l’anno scorso dopo un finale thrilling, hanno già avuto tre allenatori diversi. Hanno iniziato con Schiele, tecnico della promozione alla guida del club dal 2017, poi a fine settembre la chiamata di Antwerper, salvo cambiare di nuovo a inizio novembre e chiamare Trares, ex Waldhof Mannheim. Che è riuscito a vincere la prima partita stagionale. Finora è anche l’unica. Ah, già: l’uomo che ha licenziato quegli allenatori porta il nome di Felix Magath, che ricopre il ruolo di CFO del club, chiamato dalla proprietà Flyeralarm.
Nove. Simon Terodde sta segnando a nastro anche con l’Amburgo. Ormai non è neanche una vera e propria notizia. Già capocannoniere nel 2016, 2017 e nel 2019, con 9 goal in 10 partite è avviato verso il tris. Negli ultimi due casi, con Stoccarda e Colonia, ha anche centrato la promozione. Al momento, invece, ne è fuori. Intanto ha anche raggiunto il record di miglior marcatore nella storia del campionato.
Dieci. La 2. Bundesliga 2020/21 sta mettendo in luce diversi talenti Under 21 tedeschi. Oltre ai già noti Robin Hack, Janni Serra, Florian Krüger e anche Handwerker, già parte del nuovo ciclo sin dall’inizio, si sono imposti Dominik Kother del Karlsruher, David Raum e Paul Jäckel del Greuther Fürth, Chris Führich del Paderborn (ex Dortmund), Manuel Wintzheimer dell’Amburgo, Lars-Lukas Mai del Darmstadt in prestito dal Bayern, Maxim Leitsch del Bochum. Tutti nomi da segnarsi e da seguire.