
5 gol e 15 assist in una sola stagione di Bundesliga. Duttilità, talento, intensità e fantasia al servizio del Lipsia, una delle squadre più dinamiche e forti d’Europa. Il nome di Christopher Nkunku, però, spesso non viene citato tra i migliori della squadra di Nagelsmann.
Eppure, a voler ragionare sul fantamercato, le squadre a cui farebbe comodissimo non sono di certo poche: rimanendo in Germania, lo stesso Bayern Monaco, che dopo l’addio di Coutinho e Alcantara si trovava in piena emergenza centrocampisti, avrebbe potuto guadagnare molto dal suo ipotetico acquisto. Spostandoci all’estero, invece, squadre come il Manchester United o l’Inter hanno cercato con insistenza profili “alla Nkunku” senza mai pensare ad Nkunku stesso, che pur essendo stato protagonista di una stagione straordinaria non ha guadagnato quella credibilità e quel valore che invece avrebbe ampiamente meritato.
Dopotutto, se si va ad analizzare il suo ruolo all’interno del progetto tattico di Nagelsmann, si capisce l’importanza del francese nel progetto del Lipsia. Senza di lui, infatti, la squadra mancherebbe di quel centrocampista capace di interpretare con uguale efficacia la fase di interdizione e di costruzione del gioco. Dani Olmo, per esempio, pur essendo un giocatore tecnicamente superiore, non possiede quella continuità che è propria di lui di Nkunku, tanto che spesso si estranea dal gioco per periodi di tempo considerevoli. Konrad Laimer, invece, è un giocatore straordinario in fase di interdizione, uno dei migliori in Europa, ma sicuramente non è in grado di garantire quel dinamismo, quell’imprevedibilità e quella fantasia con cui l’ex PSG riesce a spezzare a metà le squadre avversarie.
Benché Nkunku possieda queste caratteristiche (più uniche che rare nel calcio moderno), la sua estate è stata talmente tranquilla da poter essere definita noiosa, dato che i giornali hanno parlato esclusivamente del trasferimento al Chelsea di Timo Werner, vera stella dei Roten Bullen. Di Christopher, invece, non si è mai parlato. Ai suoi 15 assist, che hanno spesso mandato in porta proprio Werner, in pochi hanno dedicato anche solo qualche riga.
Nagelsmann, però, non ci ha mai rinunciato e ha continuato a considerarlo una colonna portante del proprio progetto tecnico. In queste prime partite, inoltre, il giovanissimo tecnico tedesco ha deciso di sacrificare un po’ della sua spinta offensiva per garantire maggiore solidità ed equilibrio alla propria squadra: benché abbia realizzato solo un assist in 6 partite di Bundesliga, infatti, Nkunku non è solo il secondo miglior giocatore per passaggi riusciti del Lipsia (90,6%, dietro a Upamecano), ma è anche il terzo miglior giocatore per duelli vinti (54, dietro a Mukiele e al solito Upamecano). Statistiche importanti, che apparentemente certificano la transizione dell’ex PSG verso un ruolo più difensivo, da equilibratore di una squadra ultraoffensiva e ultradinamica.
La realtà, tuttavia, è ben diversa: lo stesso Nagelsmann infatti ha sperimentato nelle ultime partite un rivoluzionario modulo senza punte, resosi necessario a causa dell’incapacità di Sørloth e Hwang di prendere in tempi brevi il posto di Timo Werner. Con questo radicale cambiamento, Nkunku verrebbe avanzato e fatto giocare da vero e proprio falso nueve, capace di svariare su tutto il fronte d’attacco per non dare alcun punto di riferimento alle difese avversarie. Un ruolo innovativo per un giocatore sicuramente unico, che in questa prima parte di stagione ha già giocato in cinque posizioni diverse.
Nonostante ciò, il mondo del calcio non lo ha riconosciuto come un potenziale big. Che la Bundesliga sia la vetrina sbagliata per esporre il suo talento tanto cristallino quanto sottovalutato? Difficile rispondere. Stasera, però, Nkunku affronterà il proprio passato, in una sfida che sarà il remake di quella magica semifinale andata in scena lo scorso agosto. Con la speranza di farsi rimpiangere dal PSG, che un anno fa lo lasciò andare a cuor leggero, spezzando il suo sogno di indossare, un giorno, la fascia di capitano dei Parisiens.
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