
Che Thiago e il Bayern Monaco si siano salutati non è quasi più una notizia. Il trasferimento al Liverpool è stato annunciato negli scorsi giorni, ma da mesi c’erano voci di chiusura. Mancava solo l’affondo decisivo. Puntualmente arrivato. Con il Bayern che, così, ha trovato il modo di monetizzare per poter rinforzare la squadra. Senza sostituire Thiago. Sì, per quanto possa fare strano, il Bayern non acquistare un altro centrocampista al posto dello spagnolo.
Certo ragionarci dopo che la squadra ha schiantato lo Schalke 04 per 8-0 giocando un calcio abbagliante può essere più facile. Bisogna però tenere conto che si tratta solo della prima partita di una stagione logorante e che la tenuta fisica sarà una delle chiavi. Probabilmente mai nella storia recente un club tedesco si è trovato così sotto pressione a livello di calendario, tra Supercoppe, Mondiale per Club, recuperi di DFB-Pokal. Insomma la rosa profonda sembra una necessità — anche se poi, con dei giovani del livello di Musiala, tutto si fa più semplice.
Tornando al punto: il Bayern Monaco perde uno dei centrocampisti più quotati e apprezzati in tutto il mondo e decide di non sostituirlo. A livello di tecnica, esperienza e palmarès, in effetti, sostituire Thiago sembra impossibile. Numericamente, però, può essere un rischio. Calcolando anche l’uscita di Javi Martinez. L’arrivo di Tanguy Nianzou dal PSG e il ritorno dal prestito all’Amburgo di Adrian Fein non sembrano essere sufficienti. Di fatto l’unico backup di Kimmich e Goretzka che abbia esperienza di Champions League (e non solo) è Corentin Tolisso, finalmente ristabilito dopo mesi, anzi anni di sofferenza fisica. In più c’è Mickaël Cuisance. Numericamente si può quasi parlare di abbondanza, ma la sensazione che hanno alcuni è che al primo infortunio di uno dei tre papabili titolari, si possa accendere una spia rossa. Al Bayern, evidentemente, non la pensano così. Essenzialmente per due motivi.
Il primo è che si vuole dare fiducia a Cuisance (1999), Fein (1999) e Nianzou (2002). Se sono in rosa, vuol dire che hanno talento. Vuol dire che c’è potenziale da sviluppare. In Baviera hanno capito che lavorare sui giovani è la chiave del successo. Così come è stato fatto per Coman, per Gnabry o per Alphonso Davies, l’obiettivo del club è inserire relativamente presto anche giocatori che normalmente in altri club europei verrebbero sbolognati in prestito. E invece al Bayern giocano. E vincono le Champions League.
“Thiago ha dato alla squadra tante opzioni e ci ha resi più imprevedibili, ha risolto tante situazioni in modi che nessuno si aspettava. Ora stiamo perdendo un altro grande giocatore. Sono in contatto con Hasan e sono fiducioso che faremo qualcosa”
Hansi Flick
Il secondo è che la guida tecnica ha rilevato lacune più importanti nell’organico. Per cui i 30 milioni bonus compresi incassati dalla cessione di Thiago dovranno andare reinvestiti in altri settori del campo. Per la precisione: il terzino destro, ruolo in cui al momento Flick conta soltanto su Pavard, visto che Kimmich è tornato a farlo per la fase finale della scorsa Champions, ma ormai per tutti è un mediano — anzi, il mediano. Ecco perché, in periodo di crisi e senza troppi fondi da investire, il tesoretto ricavato dal trasferimento dello spagnolo al Liverpool diventa fondamentale per regalare al tecnico un laterale destro di difesa. Vorrebbe anche una quarta ala, ma probabilmente potrebbe già esserlo Musiala, dopo che è diventato il più giovane marcatore nella storia del Bayern Monaco.
E così la partenza di Thiago, dolorosa per tutti in Baviera, compreso il diretto interessato, si consuma senza che nell’organico rimanga un vuoto. Perché quel vuoto, in fondo, sembra già rimarginarsi da solo. Nelle grandi squadre funziona così. E il Bayern in questo momento è forse la squadra più grande di tutti.
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