
Riflessivo, intelligente e calmo, ma anche uno capace di parlare, di far sentire la propria voce in campo. Doti che lo dovevano indirizzare, come hanno confermato coloro che ne sono entrati in contatto durante l’adolescenza, ad una vita politica. Invece, per fortuna, Makoto Hasebe ha scelto il calcio. E anziché diventare un personaggio politico di spicco, è diventato un mito del Wolfsburg prima e dell’Eintracht Francoforte poi. Prima di entrare, definitivamente, nella leggenda della Bundesliga: è diventato il giocatore asiatico con più presenze nel massimo campionato tedesco, battendo un’altra leggenda come Cha Bum-Kun.
Game 3️⃣0️⃣9️⃣
Makoto Hasebe is officially the Bundesliga's all-time record Asian appearance holder 🇯🇵🥇 pic.twitter.com/7H61JkeOlq
— Bundesliga English (@Bundesliga_EN) June 6, 2020
Prima del grande salto in Bundesliga, Hasebe giocava nell’Urawa Reds, squadra che milita nella J League Division 1, la massima divisione giapponese. Nel 2007 lo prese il Wolfsburg, una squadra ricca di talento, che due anni dopo sarebbe diventata campione di Germania, grazie ai goal di Grafite e Dzeko, ma anche alla presenza al centrocampo di quello che è diventato in breve tempo il giapponese più tedesco della Bundesliga grazie ai suoi modi di fare.
La sua personalità ha favorito il suo inserimento in Germania: sin dal suo arrivo, si è calato subito nella nuova realtà. Ha approfondito le opere dei più grandi scrittori tedeschi, come Goethe e Nietzsche. Letture e respiri profondi che durante i viaggi in pullman verso gli stadi gli permettevano di allontanare la tensione delle partite e avvicinarsi alla cultura del suo nuovo paese.
Dopo un lungo periodo al Wolfsburg e una breve parentesi al Norimberga, nel 2014 Makoto Hasebe si è trasferito all’Eintracht Francoforte e ha centrato il suo secondo successo: la DFB-Pokal nel 2018, da perno della difesa a tre di Niko Kovac. Un ruolo che in pochi potevano prevedere all’inizio, per uno che da giovane giocava trequartista, per poi abbassare il proprio raggio d’azione sempre di più. Da mediano prima, da difensore poi. Con l’avanzare degli anni. Oggi che ne ha 36, è ormai classificabile come un ‘libero’.
In realtà già Felix Magath ai tempi del Wolfsburg lo aveva occasionalmente schierato in difesa, ma soltanto a Francoforte lo ha fatto suo al 100%, con il compito non facile di impostare il gioco, come gli veniva chiesto da Niko Kovac – e in seguito anche da Adi Hütter. Ormai ricopre il ruolo con dimestichezza, al fianco di capitan Abraham e del centrale-goleador Hinteregger. Una posizione che gli permette di coprire qualche difetto fisico, incrementato con l’età, e sfruttare la sua intelligenza tattica, facendo ripartire con lunghi lanci la manovra rossonera.
Intelligenza, visione di gioco, personalità, conoscenza. Tutte caratteristiche che hanno contraddistinto il classe 1984 nella sua carriera, anche, se non soprattutto, con la nazionale del Giappone. Dici Makoto Hasebe, pensi leader. Vanta ben 114 presenze e dal 2010 è stato nominato capitano. L’avventura con la selezione nipponica si è conclusa nel 2018, dopo la sconfitta ai quarti di finale contro il Belgio. La sua unica gioia con i samurai blu è stata la Coppa d’Asia vinta nel 2011.
L’avventura che invece non si è ancora chiusa è quella con l’Eintracht Francoforte: il suo contratto è stato rinnovato per un altro anno, fino al 2021, per quella che potrebbe essere la sua ultima stagione da calciatore, la 14esima da quando è arrivato in Germania.
✍️ Makoto Hasebe verlängert seinen ursprünglich im Sommer auslaufenden Vertrag um ein weiteres Jahr bis 2021! #Makoto2021 #SGE https://t.co/2ih6m20eAU
— Eintracht Frankfurt (@Eintracht) May 22, 2020
Prima, magari, di iniziare una carriera in panchina, in un ruolo che sembra già essergli cucito addosso.
“Onestamente, non ho mai pensato a smettere di giocare. Non so quando succederà e non ho ancora deciso cosa farò, ma una delle cose che mi interessa è diventare un allenatore”.
La leadership, il carisma e la personalità non mancano, il carattere nemmeno. Le conoscenze calcistiche ci sono eccome. Il suo futuro potrebbe già essere disegnato, ma prima Makoto Hasebe vuole godersi gli ultimi attimi di una carriera da calciatore ricca di successi, record e gratitudini. E pensare che doveva fare il politico.
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