
È stato sollevato e portato in trionfo sul prato dello Stadion An der Alten Försterei. Tutti i giocatori, allenatore compreso, dell’Union Berlino lo hanno salutato come una bandiera ormai prossima a essere ammainata. Effettivamente lui è una leggenda del club di Berlino anche se giocatore non lo è mai stato. A rendere ancora più speciale ed emozionante la vittoria dell’Union per 2-0 sul Borussia Mönchengladbach è l’addio di Fabian Voss, uno dei capocori della curva berlinese.
Dopo 13 anni Vossi ha appeso il megafono al chiodo e lascerà riposare per un po’ le sue corde vocali: una vita passata quasi sempre spalle al campo, sulla pedana accanto all’amico con il tamburo, assieme alla curva Waldseite hanno gioito, pianto e soprattutto urlato a squarciagola. Una voce diventata rauca col tempo, da quella prima partita – era il 10 maggio 2006 – contro il SV Falkensee in Oberliga NOFV-Nord, con un megafono improvvisato, Vossi è stato sempre lì, a fomentare animo e incitamento.
Dalla quarta serie fino al match contro la capolista della Bundesliga, tra alti e bassi, promozioni e fasi di assestamento, Fabian ha potuto anche intonare cori nel match contro l’Hertha, nel primo derby berlinese in Bundes per l’Union Berlino. Finalmente, perché “per varie sciocchezze”, come lui stesso ha detto, gli fu interdetto l’accesso allo stadio dal 2010 al 2012, l’unica occasione in cui le due squadre di Ovest ed Est di Berlino si trovarono una contro l’altra.
Sabato 23 novembre, tutto lo stadio l’ha salutato. C’era anche l’ex Damir Kreilach, ora in America e anche gli stessi tifosi del Borussia Mönchengladbach l’hanno omaggiando con un lungo striscione di ringraziamento. Lui, poco prima del fischio finale, si è chiuso in sé stesso, commosso, prima di cantare per l’ultima volta “Eisern Union – Eisern Union”.
What an end! Thanks Vossi, one of our Capos, for the last 13 years of support. 🔥
All the best from everyone at Union.#fcunion pic.twitter.com/BVLPSJuIto
— 1. FC Union Berlin (@fcunion_en) November 23, 2019



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